Quatrevingt deuxième et troisième jour
Su giovedì ho dimenticato una cosa non banale. Alle 17.30 sono andato con Sonia a una conferenza di Marjane Satrapi. Prevista per le 18.30, siamo arrivati in abbondante anticipo. Lei ha le espressioni da iperattiva che mi ricordano la Guzzanti. Parla un’ora poi scappa in aeroporto.
Venerdì mattina è in parte dedicato agli ultimi regali. Alle 12.30 arrivo con i miei pacchi a vedere “Red river” di Hawks con John Wayne e Montgomery Clift. Wayne ha la mandria più grande d’america e va a venderla in Missouri. Clift è l’apprendista, che spara come il maestro. “Cosa c’è di meglio di una pistola? Un orologio svizzero e una donna”. Con il tempo Wayne diventa dispotico, uccide chi se ne vuole andare e li fa interrare agli altri. Frase interessante “Cosa aspetti a uccidermi e a tirare poi fuori la tua bibbia?”. Un cowboy texano uccide i suoi uomini senza problemi, poi si sistema la coscienza con la Bibbia. Dice niente?
La sera dopo tanti progetti si va a mangiare fonduta. Litigo con il cameriere che vorrebbe farci ordinare una fonduta a testa, roba che nemmeno un drogato di formaggio. La spuntiamo e mangiamo comunque troppo. Fine serata in camera di Adriana e Zackia.
Sabato sera parto per l’Italia. Al mattino ultimi due regali. Al pomeriggio pranzo e lavaggio vestiti. Alla sera treno. Ho una cuccetta da sei, ma è una reggia. C’è il doppio dello spazio rispetto al solito, posto per due scale, letti imbottiti piuttosto che bare di plastica, buona compagnia. Ho un’ottima discussione in francese sui rispettivi problemi di Francia e Italia, spiegare a loro il ruolo della Chiesa da noi è un’impresa disperata, non ce la fanno a capire, è impossibile.
A mezzanotte ci risvegliamo nella stazione di Vallorba, non c’è nessuno fuori, i binari e i marciapiedi sono imbiancati da una ventina di centimetri di neve. Silenzio. Una bella immagine per riprendere a dormire. Arrivo a Bologna alle 6.30, a Rimini alle 8.20.
Rimarrò qui fino al 27, entro in pausa vacanze, e così questo blog.