Paris is a moveable feast ("Festa mobile" Hemingway). Blog su un erasmus a Parigi.

Thursday, December 15, 2005

Septante et huitième neuvième jour

Lunedì grazie al cielo, peraltro plumbeo, finiamo il corso di postmodernità. Al pomeriggio finalmente decido di andare al cinema a vedere “les amants réguliers” osannato dalla critica che conta. Un paccottone bianconerone sul '68 che ormai non se ne puo' più, tante pretese da film d’essaie, ma poche riuscite. Non è che sia difficile, non c’è niente dentro. Ormai lo sappiamo che I 68ini erano borghesi, che I poeti si facevano mantenere dagli amici più ricchi, e sappiamo che nel cinema “serio” I momenti che contano sono sottolineati da un bell’accordo di pianoforte piazzato li nel vuoto. Bianconero gratuito, attori bellocci.
Fortunatamente la sera mi riprendo con Gentille, di Sophie Fillières, da tenere d’occhio. Dialoghi geniali al limite del paradosso. E’ un film al condizionale (Cahiers de cinéma) su quello che poteva succedere, ma no, e invece si. Una delle commedie europee più belle degli ultimi anni. Si ride molto, come in un film di Allen. In più ambientazione parigina classica (Quartiere latino, Marais) e grande attrice (Emmanuelle Devos).

Martedì. Corso dale 9 alle 11. Il prossimo è alle 15, dunque per una volta. Per. Una. Volta. Vado a mangiare qualcosa di decente a pranzo, in rue mouffetard. Non che sia il pranzo regale, giusto una crepe al chevre chaude e una dolce. Ma almeno seduto e con una tazza di cidro brut. Posto gradevole, giusto a fianco di Place de la contrescarpe. Poi vado a leggere in quell caffè in fondo a rue de la Sorbonne dove potete sedervi senza essere disturbati. Dalle 15 alle 18 corsi. Aperitivo con Sonia a Bastille e rientro in Foyer.

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