Paris is a moveable feast ("Festa mobile" Hemingway). Blog su un erasmus a Parigi.

Sunday, December 11, 2005

Septante et quatrième-cinquième jour

Giovedì. Sarò breve. Al mattino il corso di Touraine, siamo in venticinque. E pensare che se fa una conferenza ovunque nel mondo riempie un cinema. Corso fino alle 13, alle 15 ha un aereo per Boston. Poi andando verso Saint Sulpice cedo alla tentazione pubblicitaria. La charcuterie Gilles Verot ha scritto sulla sua tenda “Champion de France du Fromage de Tete”, si impone la prova. E’ la gioielleria del salume, anche se non ai livelli bolognesi. Prendo il mio trancio che più tardi passerà la prova pratica. Il resto della giornata a studiare. Alle 10 esco con Johannes a bere un verre all’angolo.

Venerdì. Finalmente mi concedo una giornata libera. Dopo la settimana dello scriba oggi è il trionfo del flaneur. Prima mi fermo nel marais, passeggio e vado in rue vieille du temple a vedere una mostra sul piano di Turgot. E’ quella carta di Parigi che trovate in tutti i musei, prospettiva cavaliera e orientamento est-ovest. Il gioco è “trova le differenze”. Tipo “Place des vosges” era “Place Royale”. Esco dall’hotel des Rohan ed entro au Palais du Tè, giusto davanti. Mi offrono del tè, ne compro anche un sacchetto, “montagne bleue”. La seconda tappa è il passage de Choisel, visita alla papeterie Lavrut. Tutto per l’arte, ma pochi quaderni. Il passage vale una visita. Cammino fino la Louvre e vado a salutare il codice di Hammurabi, illuminista del suo tempo.
Poi ho voglia di un sandwich grec, e cammino fino al quartiere latinoa passando per place dauphine. Parigi la si può camminare senza problemi, non mancano i marciapiedi, le distanze tra gli hot spots sono ragionevoli. Non è Londra insomma. Rientro e la sera si va a pattinare sul ghiaccio a Hotel de Ville. Ho la stabilità di una tavoletta di sapone di marsiglia su un piano inclinato di ghiaccio. Errore comune: andiamo a pattinare sul ghiaccio, ci vestiamo pesanti. In dieci minuti siamo tutti morti di caldo. L’unico che sa pattinare è Johannes. Se avete letto Anna Karenina il pattinaggio ha comunque il suo fascino. Non è S.Pietroburgo, ma anche l’Hotel de Ville.
Rientriamo verso le undici.

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