Paris is a moveable feast ("Festa mobile" Hemingway). Blog su un erasmus a Parigi.

Monday, May 15, 2006

Cherries at ehess's

Sono sempre stato attaccato alle cose semplici. Un messaggio d’auguri con una punta di affetto, i nomi delle piante, una luna bella tonda e definita, delle fragole fresche a pranzo, un assolo di tromba. Giovedì corso di Touraine. Nel weekend si sono festeggiati i 25 anni del cadis, il centro di analisi e intervento sociologico. Il seminario organizzato per l’occasione deve essere stato un successo. Colleghi che si complimentano con il maestro, riconoscimenti tardivi, giovani che utilizzano parole prima proibite senza rendersi conto della fatica fatta per liberarle. Qualche rivincita, forse un po’ di sano spirito di rivalsa. Touraine è visibilmente felice, distende le rughe e parla deciso. Entra con il solito mezzo litro di Evian e un sacchetto di plastica verde che ne contiene un secondo, di carta. Aspetta che i ritardatari si siedano, lui stenta un po’ a farlo. Appoggia le sue cose, tiene in mano il sacchetto, sembra quasi impacciato, poi si avvicina ai primi studenti alla sua destra e dice “vi ho portato delle ciliegie, per disturbarvi durante il corso”. Con un filo di emozione banale, infantile. Non ci posso credere. Questa è l’EHESS, questo è Alain Touraine, fa un giro della tavola e posa generose manciate di frutti rossi sui banchi grigi. Ne tiene un po’ per se. Ne serve ai ritardatari. Per tutta la prima parte del corso sogno di fargli una foto: luce da destra, le sue mani grandi di vecchio in primo piano, un perfetto mucchio di ciliegie a sinistra. Aspetto la pausa soffrendo a ogni ciliegia che mangia rovinando la composizione. Quando finalmente riesco ad avere il suo permesso a fotografarlo le ciliegie sono finite. Ne rubo quattro al mio vicino uscito a fumare e le appoggio senza farmi notare dove prima stavano le gemelle divorate e scatto.
Venerdì c’è un seminario di Thomas Pavel al College de France. Ambiente tranquillo, argomenti interessanti, ma la forma “colloque” non funziona. Troppo semplice scrivere quattro pagine e venire a leggerle. Nessuno sembra avere coscienza del fatto che leggere e ascoltare non sono la stessa cosa. Ciò che è complicato alla lettura risulta impossibile all’ascolto. Almeno sono entrato nell’aula dove insegnavano Barthes e Foucault. A mezzogiorno mangio un panino al luxembourg e resto un po’ a leggere. Davanti alla statua di Gorge Sand tulipani gialli alti una gamba, violette e una folla di non ti scordar di me. Erba lucida e pettinata, visitatori silenziosi.

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

claudio mi manchi!!!

2:41 PM

 
Anonymous Anonymous said...

ma che stupida, magari mi firmo....

un bacio!
beatrice!

2:42 PM

 
Anonymous Anonymous said...

ho cercato ehess, e ho trovato i miei ricordi.Ero alla Sorbona e tutti i giorni passavo a respirare la malinconia umida del Luxembourg.
Cristina.

10:59 AM

 

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