Let the show begin
Cerchiamo di mettere un po’ d’ordine. Settimana decisamente cinematografica. Con la Sorbonne

Parlando di cinema l’occasione della full immersion è la presenza di Giuseppe Rotunno (minuto di raccoglimento) per uno stage alla cinémathèque. Risparmiando i dettagli tecnici il buonuomo parla di luce, di registi (Visconti e Fellini su tutti) e di trucchi di scena, tradotto da un incapace, come al solito. Ovviamente si proiettano tutti i film a cui ha collaborato. Visconti. “Le notti bianche” è una violenza a Dostojevsky, se ne prende la struttura banale, si leva la poesia, e si mette a recitare un pessimo Mastroianni su un set di cartone. I dialoghi sono scritti dalla sorella scema di Topolino. Il Gattopardo in schermo panoramico, versione restaurata da Rotunno, è un piacere che sarebbe comunque meglio diluire in piccole dosi. Grande Lancaster, immagini perfette, camera che riesce a cogliere scene di un’ampiezza incredibile, bello nonostante Visconti, fortunatamente i dialoghi li si lascia al libro e la casa non è in polistirolo. Ma la vera passione diventa Fellini: Satyricon, Casanova, Amarcord, La Strada, E la nave va. Non c’è tanto bisogno di aggiungere

Altre collaborazioni Rotunniane: “All that jazz” di Bob Fosse, sulla realizzazione di un musical, un dialogo fuori scena con la morte che arriverà alla fine. Gran montaggio, e comicità. Il dottore ascolta i suoi polmoni tossendo disperatamente mentre fuma, la camera si muove e anche il paziente sta fumando. Sequenza ripetuta dei riti del risveglio (doccia, medicine, capelli, specchio) “let the show begin”.
“Le avventure del barone di Munchausen” di Terry Gilliam è un film dei Monty Python con tutti i soldi di una maxiproduzione di Hollywood e le scenografie di Dante Ferretti. Uma Thurman fa Venere, molto credibile.
Fuori catalogo Rotunno: La collectionneuse, di Rohmer, che mi risolleva da Visconti con un po’ di moralismo in salsa nouvelle vague e una meravigliosa Haydée Politoff.
E’ tutto. Rischio indigestione? No, quello c’è più da Sthorer, dove se indichi col dito e chiedi “cosa c’è qui dentro?” rispondono “Cioccolato fondente, mousse al cioccolato, biscotto al cioccolato, cacao e copertura di cioccolato fuso” …. “E ?”
Arriva una primavera ancora un po’ incerta. Cadute le motivazioni ideologiche la Bnf inizia a perdere quotazioni, così lontana, così buia in certi angoli, senza nulla intorno… La vetrata del Pompidou invece acquista posizioni, evitata la coda all’entrata è davvero un piacere stare a studiare con vista sulla piazza circondata dai primi palazzi del marais.
Credo da voi si continuino a vedere scene di guerra urbana. Villepin non molla, Chirac è finito, gli studenti continuano, ma non serve la scorta dei giustizieri della notte per uscire di casa.
Domani sera il secondo dibattito Pr-Br, in contemporanea alla cinémathèque "Josephine Baker, la folie du siècle" ...


"E tu: chi vuoi eliminare?"
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