springless
Che poi basterebbe poco. Un respiro profondo, molletta al naso come per uno scherzo, veloce il numero. "CiaoRomanoSonoSilvioHaiVintoTuMaLaProssimaVoltaFaccioIoLeRegole!" pernacchia opzionale e riattacchi. Semplice no?
Tornando a Parigi non so ancora -formalmente- chi sarà il nuovo presidente del Consiglio italiano. Ditemi voi se questo è un paese -sano. Italia spaccata in due. Mi sfugge la sconvolgente novità.
Comunque ritorno a Parigi, con giusto un filo meno di convinzione questa volta. Fortunatamente basta passare su un ponte, spiare una nuvola dietro la Decouverte e ci si sente meglio. Ho parlato con il responsabile meteo di Dio (meteo@regnodeicieli.god) e mi ha confermato che no, niente primavera quest'anno. Siamo stati cattivi, punizione. A Sodoma è andata peggio.
La grande novità di questo rientro è questa: dopo un lungo periodo a pensare "voglio una reflex, voglio una reflex" mi sono ricordato che mio padre HA in effetti una reflex: Minolta x-300 che ha esattamente la mia età, ma scatta ancora come una teenager. "Si però vuoi mettere in digitale?". Ma il suono dell'otturatore, quel rumore metallico che dice "sto-impressionando-la-pellicola" è un piacere che il bip digitale non può riprodurre. Non si scatta a caso, niente schede da giga di spazio. Niente ressa attorno al display tipo "fai vedere com'è venuta" Con una macchina al collo si inizia a segmentare le cose in rettangoli, cercando una foto. A père Lachaise capita di aspettare venti minuti per fotografare un vecchio in impermeabile. Ti avvicini, regoli il fuoco, scegli tempo e apertura e: una ragazza vestita di rosso si siede a fianco e inizia a inviare sms. Aspetti che se ne vada. Non se ne va. Aspetti che si alzi lui e scatti. Bisognerà aspettare, e vedere cosa ne esce.
Uscendo dal cinema invece (notate il ponte assurdo alla Rai2) dopo aver visto "Inside man" di

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