quarantième jour
Mi sveglio veramente stanco. Dopo il corso tornerò a casa per scrivere un po’, mangiare la mia insalata e mezza baguette. Non ve l’avevo detto, ho trovato un treno per l’Italia giovedì, torno qualche giorno. Consiglio: se prenotate il treno dall’Italia non c’è mai posto, se lo prenotate dalla Francia si, mistero. Mi riposo un po’, leggo, scrivo. Alle 13.30 c’è un cocktail di benvenuto per gli studenti erasmus, alla buon ora. Discorso introduttivo intelligente, non troppo lungo, tavolata con ogni bene terrestre, mangiabile e bevibile. Si parla molto si scherza, chi deve studiare poi si carica con un bicchiere di vino. Quando vado in biblioteca sono colto dall’inevitabile calo di ogni funzione vitale dopo pranzo. Il caldo non aiuta. Leggo comunque qualcosa, prendo un libro consigliato : “le grand dérangement” di Balandier. Alle 18.30 c’è un rendez-vous de l’imaginaire organizzato da Maffesoli. In pratica una conferenza stile salotto, interventi e discussione, il tema sono le isole -perché a fianco c’è una mostra dal titolo off-shore-. E’ in un posto lussuoso in galerie royale, all’ Espace Paul Ricard. Sala piena, telecamere, riflettori, televisioni al plasma. Il buon Ricard non ha da risparmiare. Resto un’ora, la cosa è interessante, ma alle 20.30 c’è “Der blaue Engel” con la Dietrich. Questa volta parto un’ora prima. Arrivo e c’è una coda consistente. Due file, una è per il ministero della cultura, pare ci sia un party organizzato a nostre spese. Oggi è la giornata dei cocktail, ce n’era uno -evitato- anche al rendez-vous. Il biglietto è gratis per evitare code alla cassa e ci fanno andare in sala Epstein, questa veramente da cinémathéque, più larga che lunga. Mi siedo in prima fila per avere spazio per le gambe, leggo un po’ poi il film comincia. La figura del professore è geniale, molo caricata, un po’ Caligaris lui e l’ambientazione. E’ il prof.

Arrivo a casa e mi addormo senza problemi.
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