quarante et neuvième jour
Giovedì mi prendo una giornata di pausa dopo il tour de force di ieri. Alle 9.25 sono a vedere Caché all’ UGC de Les Halles. Sono solo, un’ esperienza. Altri tre arrivano all’ultimo a impedire un record. Il film è forte. Temi principali la guerra in Algeria come grande “rimosso” francese, il tentativo di nascondere il passato ai figli, il ruolo dei media. Inquadrature di registrazioni a tutto schermo. Quello che ci viene mostrato come “registrazione” è più o meno reale del film? Le vittime possono solo sacrificarsi, i carnefici fingere che non fosse colpa loro e spingerle a sparire. Notevole la differenza tra l’appartamento intellettuale di Parigi e il bâtiment HLM.
Poi già che sono qui mi concedo la mostra di DADA che rimandavo da un po’. Preferisco Big Bang, ma qui c’è tutto dalla letteratura ai ready made dadaisti. Troppe opere per una giornata sola, divido in due. Apprezzo soprattutto Grosz(foto industriebaue) e Duchamp. Alla boutique dell’esposizione si vendono ogni sorta di stranezza. Dada è davvero l’avanguardia che ha liberato tutte le altre e le ha annullate. Cosa si può fare più della libertà totale? Delle regole bisogna introdurle, altrimenti non si arriva mai a un limite artistico o privato. Il cielo è sempre più blu, dal Pompidou si spazia per chilometri. Niente fiamme che si levano.
Al pomeriggio se non sbaglio resto a studiare al foyer, tranquillo per l’assenza di persone. La sera invece è lo zoo vicino alla sala studio. La sera festeggiamo da me il diploma di Aurora, ufficialmente diventata stilista, seconda su una cinquantina nel suo corso.
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