Paris is a moveable feast ("Festa mobile" Hemingway). Blog su un erasmus a Parigi.

Thursday, November 03, 2005

italiadi

La top five delle domande che vi fanno quando tornate da un mese e mezzo a Parigi.
1- Dai, di qualcosa in francese
2- Ma fai lezione in francese?
3- E’ poi così bella Parigi?
4- E’ vero che i parigini sono antipatici/i francesi odiano gli italiani
5- Compri le baguette?

Le risposte:

1- -----
2- No, in bulgaro
3- Alla fine è veramente una piccola Bari
4- I parigini sono un’entità incorporea, esistono, sono dieci e stanno nascosti/ Entrate al Louvre, se c’è qualcuno che parla a voce alta e non controlla i figli che lingua parla?
5- Cos’è?

Sempre in tema di numeri. Le nove piccole differenze Parigi-Rimini

1- dover prendere la macchina per andare ovunque
2- non poter camminare per strada
3- fare “la spesa”, mai “comprare qualcosa”
4- vita culturale piatta
5- La musica dal vivo?
6- la gente cammina per strada e ti guarda come se dovesse dimostrare qualcosa, c’è un vuoto mascherato da aggressività
7- Pochi sanno cosa ci sia oltre le mura
8- I posti in cui ci si può divertire o chiaccherare sono hot spots, non la norma
9- Mi sento pigro, faccio la metà delle cose in molto più tempo, mi trascino in giro.

A Bologna già va meglio. Se abitate in centro potete trovare un buon numero di cinema, biblioteche, rari musei, ma molti studenti, gente che cammina e l’essenza della bolognesità nei mercati del quadrilatero. Qui si produce cibo che non potrebbe essere consumato in due anni da una popolazione doppia. Ma il problema è la scarsità, mai l’abbondanza dice lo spirito contadino. Diciamo che qui la pasta fresca ha il ruolo del cioccolato nelle vetrine di parigi: gioiellerie commestibili. Però gli autobus sono pochi, molte zone buie, la stazione pericolosa. Se ci si sentisse più tranquilli si sopporterebbe meglio anche il clima ingrato. Fortuna che ci sono i portici, passages a metà.

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