Weekend 20-22/1 Centième jour (?)
Che un francese un venerdì sera in un Pub scozzese possa riferirsi al primo ministro del vostro paese chiamandolo per nome fa capire molto sulla considerazione di questo uomo. Non esiste Monsieur. Come un comico d’avanspettacolo (se qualcuno nota la differenza me lo faccia sapere: a momenti inizia a invitare lui i presentatori ai suoi programmi). Che poi è anche difficile spiegare perché è così malvagio. E’ come se in un esame di geografia ti chiedessero: l’acqua. Cioè da dove cominci? Dai grandi oceani e risali fino ai ghiacciai, oppure dai piccoli ruscelli che scendono a valle. In pratica: inizio subito con Craxi, la corruzione, o parlo prima delle ultime leggi?
Dopo un po’ si devia su altri argomenti. Buon ambiente in ogni caso: Scottish Pub a Saint Paul.
Sabato si lavora, la sera pochi hanno voglia di uscire. Vado con Johannes a vedere “Brokeback Mountain” durante il quale riflettiamo sulla nostra virilità. Un film su due cowboy omosessuali diretto da un coreano il cui ultimo film è stato Hulk.
Il film è una storia d’amore in Wyoming (dove mi pare sia stato vietato se non altro ai minori). Se nelle tragedie di Shakespeare ci si mettevano in mezzo le famiglie qui c’è una società che obbliga al rodeo, al machismo, alla donna a casa che bada i bambini. La moglie è doppiamente vittima, per altro. Una grande storia d’amore e d’amicizia. Film moderno, aperto? Forse. Di certo c’è che per mostrare una relazione omosessuale bisogna ancora farne il soggetto del film. E risparmiamoci le critiche sul genere “Il Wyoming arretrato”. Ahbèperchéinvece l’Italia…
Domenica finalmente ci prendiamo una vacanza. Io, Johannes, Zackia e Adriana andiamo a vedere una mostra di foto all’istituto del mondo arabo. Vi segnalo due nomi: Dalia Khamissy e Farida Hamak. Potete trovare una brochure qui.
Foto sul muro di Israele. Johannes mi dice che in Germania, adottando le parole di Israele, il “muro” viene chiamato “griglia-rete”. Siamo al paradosso semantico. Vedi attraverso? E’ una griglia. Non vedi attraverso? E’ un muro. In più qui è proprio il muro prototipico, cemento e nient’altro. A questo punto la balena è un pesce, le carote un frutto, l’Italia un paese laico.
A pranzo scegliamo un ristorante nel marais, ottimo angolo, ma cibo un po’ deludente. Pomeriggio a casa e sera a “la taverne de Cluny” in rue de la Harpe. Concerto di Jazz manouche con un chitarrista che nasconde dita invisibili al pubblico. La chitarra deve essere di ciliegio, e le corde piantate a martellate per resistere allo stress. Veloce ed efficace come un rasoio a tre lame. Per un attimo mi pare di vedere lo spirito di Django Reinardt che ammicca bevendo un wishky.
3 Comments:
Non riesco a incuriosirti, quindi... be', allora ti dico che conosco benissimo quel posto in via Zanardi dove abitavi e conosco altrettanto bene les petits bistrots du marais...
Ultimo indizio... prova a chiedere di me a qualcuno tra i freddi ghiacci danesi...
biz et à la prochaine!
12:10 PM
i commenti anonimi mi si ritorcono contro. Circolo Peirceano?
12:23 PM
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12:36 PM
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