quatrevingtdixième jour -a caso-
Perché non mi si rimproveri il fatto di non scrivere, ecco qua quello che faccio. Vado alla cinémathèque.
1-Akira Kurosawa: Ikiru (Vivere)
Mr Watanabi. L’uomo qualunque. Il burocrate di un Giappone che si risveglia dalla guerra come un pachiderma imbottito di sedativi. E’ il “capo della popolazione”. Ma ognuno può essere capo di n’importe quoi, tanto ci si rinvia i casi da un dipartimento all’altro come in un flipper. Delle donne vagano per dieci uffici implorando il risanamento di una palude metropolitana. Chiedono un parco. Popolazione? Demanio? Opere pubbliche? Sanità?

Il fine di questo personaggio è dunque morire. Niente attese, non ci saranno colpi di scena. Come sempre la storia è “cosa fare nel frattempo?”. Watanabi è disperato, rassegnato. Ha buttato tutta la sua vita nel lavoro, e adesso? Come vivere in cinque mesi una vita? Prima prova con un giovane scrittore che lo conduce tra le perdizioni della città. Il suo Virgilio. Poi incontra una ragazza che lavorava da lui. Sempre piegato, quasi sempre muto, patetico e spesso fastidioso Watanabi arriva a dirle “Guardarti mi mette la voglia di vivere”. La sua Beatrice. Lei costruisce coniglietti di peluche, “mi dà l’idea che i bambini mi siano amici”. E lui capisce, si illumina di una luce catto-comunista: bisogna fare qualcosa per il popolo. Torna al lavoro con il suo cappello da gigolo (il suo l’hanno rubato e ne compra uno in un quartiere a luci rosse) e decide: faremo il parco. “Ma è impossibile” no. Da qui un fiume di retorica. Watanabe muore e al suo funerale bevendo saké gli si fa un processo. L’assessore a qualcosa si è preso il merito del parco. E’ stato o no Watanabe? Alla fine, ubriachi, si decide che si, è stato lui con la sua insistenza, con la rassegnazione, è addirittura riuscito a creare qualcosa in Giappone, dove “per vuotare un cassetto servono le autorizzazioni sufficienti a riempirlo”. Da oggi tutto cambierà, si lavora per il popolo, raccogliamo l’eredità. Una scena dopo, il sostituto di Watanabe risponde a donne che portano una petizione “Andate alla Sanità, ufficio cinque”.
Però il parco si è fatto, e i bambini giocano.
Per non risparmiarvi nemmeno un film: “The ox-bow incident” visto una settimana fa. Con Henry Fonda. Uno dei più bei western di sempre, non so se da noi sia mai arrivato. In soli ottanta minuti Wellman ricrea “l’Antigone” nel west. La lotta tra buon s

Il film ha anche qualche battuta geniale. I due arrivano al bar:
Barista: “Cosa bevete, Whisky?
“Cos’hai?”
“Whisky”
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