Paris is a moveable feast ("Festa mobile" Hemingway). Blog su un erasmus a Parigi.

Thursday, November 17, 2005

Grippe

L’influenza più costosa della storia. Che poi non si degna nemmeno di essere un’influenza seria, di quelle che ti costringono a letto. Ho appena comprato il kit base del malato di stagione: confezione da 24 pacchetti di fazzoletti in superofferta, tè aromatizzato arancia e barattolo da mezzo chilo di miele d’acacia, costosissimo termometro elettronico manico flessibile (?), spaghetti, pomodori e cipolla perché comunque devo campare.
Ieri sono stato in casa tutto il giorno, ho studiato, cucinato, scritto un po’ di dossier. Alle 14 esatte un raffreddore paralizzante mi impedisci ogni comunicazione sensata con il mondo esterno. Parlo poco e sento male. Alle 20.30 così com’ è arrivato se ne va.
Prendo l’influenza a tappe: un giorno il mal di gola, un giorno il raffreddore, oggi la stanchezza. Niente febbre per ora. E’ bello osservarsi dall’esterno e vedere le betises che si fanno. Tipo martedì a Saint Peres attraverso la strada per andare in posta. Sciarpa e berretta comprate in Islanda, modello 007 missione Siberia, giacca imbottita e occhio lucido. Entro in posta e per evitare ogni comunicazione scelgo la macchinetta automatica. Peso la mia busta, “stampa il francobollo?”. Si, grazie. “Prendi attacca e spedisci” mi dice una scritta molto gentile, una signorina bionda penso. In un attimo la lettera è nella buchetta, il francobollo nella mia mano destra. Ho saltato il dettaglio “attacca”. Impreco, inizio ad avere caldo, mi levo la giacca. Mi deploro e vado a parlare con l’uomo fisico al guichet. Mi spiego e lui gentilissimo recupera la mia lettera e attacca il francobollo.
Uscendo lascio le monete all’uomo che passa tutta la giornata a fare da usciere alla Posta.
E oggi il termometro l’ho comprato al supermercato. In farmacia c’è un’arpia che due giorni fa insieme allo spray per il mal di gola voleva darmi anche una fornitura famiglia di pillole. No, no -dico io- basta lo spray. “Comme vous voulez monsieur” dice lei con un tono da profezia catastrofica. Se oggi vado a chiederle un termometro se commenta devo ucciderla, e anche se tace avrà comunque la sua vittoria. Quello che mi manca è proprio una morale sul genere “l’avevo detto io”, cosa che si concede alle mamme, non a una stizzosa farmacista dai capelli arruffati.

Per finire vi regalo un’immagine di Pazienza, per niente politically correct (come sempre), ma geniale come comicità e disegno (cliccare sull'immagine per vederlo).




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